Oggi parliamo del bellissimo progetto che Silvia Turzio, insieme ad altre due splendide donne, Paola Casalino e Jennifer Della Lucia, ha creato e sviluppato.
Silvia è un’amica di vecchia data trasferitasi a Milano per studio e lavoro. Ci siamo perse di vista per molti anni e rincontrarla poco tempo fa mi ha fatto davvero molto piacere.
“ Tutti gli studi in campo economico, finanziario ed assicurativo fatti in precedenza mi hanno reso presto palese che la parte più colpita in una vita che stava allungandosi tantissimo (siamo coloro, che dall’avvento della specie umana sulla terra, sono i più longevi in assoluto) sarebbe stata quella delle persone anziane, le più fragili nel nostro mondo che corre sempre di più mentre loro rallentano.
Mi sono sempre chiesta come si poteva ovviare ad un sistema che non riesce a reggere la longevità delle persone, in maniera adeguata. Questa domanda che mi facevo continuamente è diventata poi il mio lavoro. In Italia abbiamo un sistema sanitario fortemente pubblico, che in questo ultimo anno è stato criticamente messo alla prova, ma che tuttavia è stato una delle eccellenze mondiali. Siamo stati molto copiati anche all’estero. Con il passare del tempo e l’aumento dell’età anagrafica della popolazione, il sistema ha necessità di essere supportato dall’esterno.
Di fronte all’invecchiamento dei propri genitori, ci si trova impreparati e si tende a voler fare tutto da soli. Con conseguenze pesanti che si riflettono sulla salute e sui rapporti famigliari. Il sostegno necessario non è prettamente sanitario, ma anche economico e psicologico.
L’idea è nata per riempire un vuoto fortemente invalidante in tutto il territorio. VillageCare riempie quello spazio.
Il team di VillageCare è tutto al femminile, fatto di esperte del settore socio-assistenziale e dei servizi nazionali e internazionali, accomunate dalla passione di chi conosce i bisogni delle famiglie che affrontano la non-autosufficienza. Questo perché tutte noi socie fondatrici siamo caregiver di genitori in difficoltà.
La “start-up innovativa a vocazione sociale” è nata nel 2015. Dalla sua nascita ha ricevuto importanti riconoscimenti: è stata premiata come start-up innovativa dell’anno dal Comune di Milano – Bando FabriQ – e dall’incubatore di imprese innovative Impact Hub Milano, nel rispetto delle disposizioni dettate dal Ministero dello Sviluppo Economico per chi si dedica all’innovazione sociale.
Dal 2017 VillageCare rende disponibili servizi premium per le famiglie che esprimono l’esigenza di essere supportate con consulenza personalizzata o che richiedono i prodotti e i servizi offerti a condizioni privilegiate da nostri partner in campo medico-sanitario, assistenziale, turistico, a favore della mobilità in casa e fuori casa, nelle esigenze di accompagnamento di persone anziane per visite mediche e commissioni.
Per capire meglio la situazione nazionale, l’Italia è il secondo paese più longevo del mondo e il 23% della popolazione ha già superato il 65simo anno di età. In questo contesto abbiamo circa 8 milioni di famigliari che si occupano sistematicamente di anziani e lo fanno lavorando, con i figli da crescere e dovendo integrare la cura degli anziani nella propria vita.
Questo è un enorme esercito silenzioso, che fa tantissimo e che subisce le difficoltà economiche, normative, psicologiche che spesso compromettono le attività lavorative e produce un impatto sociale elevatissimo.
Il nostro obbiettivo è quello di dare aiuto nel trovare il più velocemente possibile le soluzioni a situazioni problematiche piccole e grandi che i figli di genitori anziani e magari non autosufficienti si ritrovano ad affrontare giornalmente, in modo che possano vivere più serenamente il loro stato. Dalla gestione delle vacanze, al reperimento di attrezzature, medicinali, assistenza o aiuto per piccole commissioni. Facendo questo noi creiamo un modello che aiuta concretamente e che si trasforma in un impatto sociale positivo notevole. Soprattutto per quella parte femminile della popolazione su cui grava maggiormente la cura degli anziani.
L’aiuto che diamo permette alle persone con questa problematica di “essere sollevate” per quanto possibile dal gestire tutto da soli. Siamo ancora poco propensi a chiedere aiuto agli altri, a scoprire le difficoltà famigliari e a mettere a nudo le difficoltà che la cura dei nostri genitori anziani fa nascere.
Non c’è bisogno di spostarsi per avere il nostro aiuto. Basta una chiamata. Siamo operative a livello nazionale.
Abbiamo anche portato all’attenzione delle aziende l’opportunità di strutturare all’interno dei loro sistemi di welfare, dei loro benefit, dei loro percorsi formativi aziendali delle azioni che vadano a sfiatare e a sostenere tutta quella parte di dipendenti schiacciati dalla gestione di troppe difficoltà che ovviamente non vengono espresse ai vertici delle società per cui lavorano. La risposta delle grandi aziende è stata molto favorevole, visto che già stanno lavorando in un’ottica di ampliamento di servizi ai dipendenti. Tuttavia sono le piccole e medie imprese quelle su cui ancora c’è molto da lavorare.
Nei prossimi anni l’investimento sarà nell’intelligenza artificiale per riconoscere e intercettare tutti i bisogni delle famiglie e aiutarne così molte di più.
Per supportare questo tipo di investimenti ad aprile abbiamo aperto un aumento di capitale per chi crede in questo tipo di visione del welfare di lungo periodo, con la possibilità di farne parte apportando capitale.”
La sinergia e il fare rete sono gli obbiettivi per un futuro migliore.
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