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Immagine del redattoreFosca Creola

“Maratone, vino e territorio”

Aggiornamento: 14 gen

“La passione per il vino in me nasce alla fine degli anni ’80 quando ho cominciato ad accompagnare l’amico Tiziano Godio, titolare dell’Osteria del Ciclista di Borgomanero, nelle Langhe. Ci andavamo il mercoledì quando l’osteria era chiusa a visitare un po’ di cantine, dove lui comprava poi il vino per accompagnare i suoi piatti. Mi prendevo una giornata di ferie e gli facevo compagnia. A volte solo in due o tre, a volte assieme ad più amici ed in quel caso noleggiavamo un van con autista astemio!”





A raccontare è Carlo Zanetta, preside ormai in pensione, ex docente, laureato in agraria, con una tesi dal titolo “Forme d’allevamento e potatura verde della vite nel novarese” quando il novarese partiva dalla “bassa” fino all’Ossola

“Si sa che da cosa nasce cosa e da quelle “gite” è nata la voglia di saperne di più di vino. Così, sia io che Tiziano, ci siamo iscritti al corso ufficiale di Sommelier. Era il 1992.  La passione incalzava e mi sono ritrovato a volere un locale dove “far assaporare” i vari vini che scoprivo e assaggiavo. Così nel 1997 ho aperto un’enoteca ad Arona, Il Grappolo, che ho tenuto per 7 anni. Con l’apertura del locale ho potuto partecipare a Padova ad una giornata di corso molto intensa, guadagnandomi il “tastevin” d’oro e diventando Sommelier Professionista.




Dalla chiusura del locale ho continuato a tenere corsi di degustazione presso l’Enaip di Oleggio e le varie Pro Loco dei comuni vicini a Borgomanero. Nel 2015 mi sono messo a raccogliere tutte queste mie conoscenze enologiche del territorio in un libro. Partendo proprio dall’idea usata nella tesi, ma attualizzando il tutto ai nuovi viticoltori e alla nuova topografia del territorio. Un percorso che partendo da Borgomanero fa tutto il giro delle colline novaresi tornando a Borgomanero. Un giro di quasi 100 km.  Ne è venuto fuori un volume di più di 200 pagine che, se lo avessi fatto stampare, con molte foto anche a colori, avrebbe dovuto avere un prezzo di copertina assolutamente troppo alto. Così ho pensato di divere il “tomo” in tanti piccoli capitoletti, sia su carta che come e-book. All’uscita dei vari capitoli avevo collegato alcuni eventi, il primo presso la tensostruttura di Santa Cristina nel marzo 2020. Evito di dirvi come è finita, ma ci rifaremo. Sarà una serata fantastica con i 4 produttori di Borgomanero e il primo libro-capitolo. Il secondo riguarda Bogogno-Suno. Mi piace raccontare oltre al vino, la storia che c’è dietro. Cose particolari che non tutti sanno e che è bello conoscere degustando il vino che ne è coinvolto. Una su tutti: il San Quirico di Bogogno. Questa vigna, al contrario di tutte le altre della zona, si sviluppa sulla sinistra della Meja, da sola, in mezzo ai boschi. La vigna “sola, ma solatia”, come io la definisco.  Sono libri dedicati al “Degustator Cortese”, personaggio a cui piace si degustare, ma anche camminare sui sentieri che portano alle vigne, sapere la storia dei vari vitigni, incontrare i viticoltori. “




Tuttavia il vino non è la tua sola passione, vero?

“No, in effetti sono anche un appassionato di corsa. Anche questa passione arriva da lontano ed è stata, all’inizio, una forzatura. Giocavo a tennis e, per un problema di difficoltà nello smaltire l’acido lattico, mi hanno suggerito di fare corse lente e lunghe per almeno due mesi. E’ stato un attimo. Mi sono appassionato e sono andato avanti fino al 2008. Ho fatto 13 maratone, passando da 3 ore e 28 a 2 ore e 56. Poi la mia schiena ha detto basta. Sono sceso a correre gli 800 metri: 3° ai campionati italiani nell’anno dei miei 60! Una gran bella soddisfazione. Così per non far brutta figura con me stesso, l’anno dopo (2019) sono arrivato terzo alle Olimpiadi Europee di Torino. Prossima gara 16 maggio. Mi sto già preparando…”


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