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Immagine del redattoreSara Melito

La passione di Carlo Negroni per Dante

Aggiornamento: 14 gen

…e la mostra a lui dedicata dalla città di Novara.

Avvocato, politico, giornalista e fine letterato, Carlo Negroni a partire dal 1880 si dedicò con maggior assiduità agli studi letterari, all’ermeneutica dantesca, alla raccolta di antichi documenti e collezioni, all’edizione di rari testi. 

Ne nacque una collezione, unica in Italia, composta da oltre 2200 esemplari, tra opuscoli e volumi, che abbracciano oltre tre secoli di storia della tradizione dantesca.



Il Senatore Negroni lasciò in dono alla comunità novarese il lavoro di una vita intera, ed oggi, la Biblioteca intitolata a suo nome, ha realizzato una mostra che per valore e rarità delle edizioni, si inserisce a pieno titolo tra gli eventi organizzati per commemorare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.

Il filo conduttore, attraverso i versi della Divina Commedia, racconta la storia del libro: dai manoscritti alla stampa a caratteri mobili, dalla nascita a Venezia del corsivo e del formato tascabile, alla prima volta in cui nel titolo compare l’appellativo Divina.

Il percorso espositivo si apre con i volumi più antichi, risalenti al Quattrocento, riccamente miniati. Tra questi un’edizione del 1481 con figure tratte dai disegni di Sandro Botticelli.

Al centro dell’esposizione, una vetrina è dedicata al primo grande editore moderno, il veneziano Aldo Manuzio, inventore del carattere corsivo e delle edizioni tascabili che rivoluzionarono il mercato letterario tanto da generare diversi casi di falsificazione, soprattutto in Francia. La collezione possiede ben due volumi, falsi, provenienti da Lione.

Un focus è incentrato sulla visione dei luoghi dell’oltretomba descritta da Dante attraverso le incisioni nelle edizioni del Cinquecento, le cosiddette cinquecentine che descrivono come venissero immaginati questi luoghi dai disegnatori dell’epoca.

C’è poi una sezione dedicata ai novaresi citati nella Commedia: dal teologo Pier Lombardo, nato a Lumellogno e divenuto Vescovo di Parigi, all’eretico Fra Dolcino, condannato al rogo a Vercelli e reso immortale da Umberto Eco ne Il Nome della Rosa.

Ma non solo, Novara vanta cittadini legati a Dante in qualità di studiosi come l’autore della prima edizione milanese commentata, detta Nidobeatina, proprio dal nome del curatore novarese, Martino Paolo Nibia (chiamato Nidobeato).



L’esposizione si chiude con una comparazione tra edizioni di vari formati, da piccolissime fino alla monumentale opera di Gustavo Dorè, illustratore tra i più famosi in Europa nella seconda metà dell’Ottocento, per la quale ideò ben 136 xilografie.



La mostra sarà visitabile fino al 27 novembre a Palazzo Negroni, sede della Biblioteca Cittadina. E’ un’occasione imperdibile per scoprire un tesoro, poco conosciuto, della nostra città.

La Biblioteca civica Carlo Negroni è in Corso Felice Cavallotti 4/6 28100 Novara

Tel. 03213702800 Fax 03213702851

INGRESSO GRATUITO

Visite pubblico: la visita è possibile per un numero limitato di persone ogni 30 minuti (durata massima 30 minuti). La prenotazione è individuale con la possibilità per ciascun adulto di portare con sé un minore fino a 12 anni. Per minori dai 13 anni in poi è necessaria prenotazione individuale. Al momento della prenotazione verrà inviata dal sistema una email di conferma con l’indicazione del giorno e ora della prenotazione che andrà esibita, anche in formato digitale, all’ingresso e senza la quale non sarà possibile visitare la mostra. In caso di ritardo, la visita potrà durare solo fino al termine dell’orario prenotato e non oltre.

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