Itinerari a piedi lungo la Via dei Re, tra natura, storia e bellezze di Piemonte
Il primo passo ti toglie sempre da dove sei.
L’idea di mettersi in cammino è affascinante, dopotutto lo si fa da sempre; lo facevano i nostri antenati e, sono certa, lo faremo anche in futuro. L’essere umano è progettato per camminare e la camminata non solo sposta il corpo da un punto ad un altro, ma muove anche lo spirito.
Camminando si può meditare, vivere nel qui ed ora, riflettere lasciandosi catturare da ciò che ci circonda, per riscoprire l’infinitamente piccolo all’interno della grande bellezza.
Il progetto della Via dei Re, ovvero la strada che percorsero i Savoia da Torino fino alle sontuose residenze di svago nelle campagne del Canavese e delle Langhe, si snoda per più di 300km e racchiude tanto; basta saper osservare i dettagli con occhi curiosi e creativi, dimenticare le frenesie del quotidiano e abbracciare il ritmo del passo lento.
La manifestazione Camminate Reali, per il secondo anno propone quattro itinerari, quattro occasioni per conoscere le Residenze Sabaude e le aree che le circondano. Un’organizzazione meticolosa ne ha tracciato i percorsi allestendo aree di ristoro, assistenza sanitaria ai viandanti, rifornimenti idrici. La natura e la storia fanno tutto il resto: castelli da favola e boschi primordiali, prati ondeggianti d’erba sottile, le Alpi, giocosi torrenti, piccoli borghi distesi sui fianchi delle colline.
Mi sono cimentata nella seconda tappa: 21km attorno al Castello di Agliè, un gioiellino che ho potuto visitare al termine della camminata, non ancora soddisfatta delle 5 ore di cammino.
Il primo nucleo del castello risale al XII secolo e si presentava come una struttura simmetrica a due corti, una interna e l’altra aperta verso il borgo.
Nel 1763 arrivarono i Savoia che intrapresero un grandioso progetto di riqualificazione del complesso e del borgo. Ad Agliè giunsero architetti ed artisti cari alla corte torinese: furono sistemati i giardini e il parco e venne costruito uno specchio d’acqua lungo l’asse longitudinale.
Durante la dominazione napoleonica il castello fu trasformato prima in ospizio e poi venduto a privati; nel 1823 rientrò nei possedimenti reali e due anni dopo ebbe inizio l’ultimo intervento di restauro degli appartamenti. Nella seconda metà dell’Ottocento fu riallestita la Galleria Verde e portato il parco alla sua consistenza attuale. Venduto allo Stato nel 1939, il castello è stato destinato a museo di sé stesso, lasciandone immutate strutture e arredi.
Il cammino attraversa boschi vergini e campi coltivati, si arrampica lungo i sentieri delle colline tra piccoli uliveti e vigne, taglia in due i borghi e raggiunge santuari mariani testimoni di un culto antico e sempre vivido.
E’ bello condividere la strada con chi, come me, ama perdersi nella meraviglia: esperienze di vita diverse, percorsi personali che si fondono in momenti trascorsi insieme. Mi nutro di questa energia, respiro ogni molecola di bellezza e accolgo colori, profumi e sensazioni.
La strada è lunga e i chilometri scorrono sotto le scarpe, i piedi vanno leggeri lungo i sentieri, metro dopo metro, sasso dopo sasso. Immagino i viaggiatori di un tempo che prima di me hanno lasciato le loro impronte in questi luoghi che non sono poi così diversi da allora.
L’arrivo è nel Parco del Castello di Agliè: una festante moltitudine di moderni camminatori invade lievemente i vialetti, cerca l’ombra delle grandi piante e si riposa vicino ai roseti fioriti. Il pranzo conviviale ancora ci unisce per l’ultimo atto di questa avventura.
Prossimo appuntamento a fine giugno al Castello di Valcasotto, una delle Regge Sabaude più affascinanti e suggestive e poi ad ottobre alla Venaria.
Per partecipare: https://camminatereali.it/
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